2020. Quaranta voci da un isolato frattempo

Ringrazio di cuore Alberto Gedda, Direttore del quotidiano Il Corriere di Saluzzo, per la bella recensione pubblicata. Non è facile scrivere di 2020, non è facile leggerlo perché tutti vorremmo dimenticare, allontanarci il più possibile da un periodo così buio come quello che abbiamo vissuto nel tempo del Covid. Il mio intento, invece, e quello di Giorgio e Gianni che hanno realizzato le splendide illustrazioni parti integranti del volume, è andato proprio nella direzione opposta. “Fare tesoro del tempo del Covid“, lasciare qualcosa di concreto che avesse “il valore di una testimonianza, di una solitudine gridata, e che quindi deve appartenerci per non dimenticare, perché il sacrificio di quel tempo non sia stato inutile“.

A mia madre.

                                                        

Mia madre

Lama di luce su scheletrici pensieri

penetra sino alle radici della memoria

e la feconda di una vecchia figlia, di una giovane madre.

                                                  E’ già passata di qui?

Tuona nel bosco nero il frastuono dei silenti

lo dilacera il bagliore degli assenti.

Aria di temporale – cammino fianco a fianco

di stele inquiete e affrante.

                                                   E’ già passata di qui?

Arrivi all’improvviso

i piedi nella terra, gli occhi dentro il cielo.

È ancora linfa nelle vene

ed è corteccia la pelle rinnovata su scorticate ossa.

La tua piccola mano. Ti sento. Contatto.

Tu sei quindi io sono.

 

© Barbara Colombotto Rosso